Il nuovo Sapere

La divulgazione del sapere attraverso la rete, la possibilità di interagire con il multimediale cambiano e ampliano in maniera reticolare sinergie e simmetrie riferite ai nuovi contesti formativi.
L’acronimo T.A.S.C.A. (Territorio, Ambiente, Società, Contesto, Ambito) si origina dalla riflessione e dalla consapevolezza sempre più definita che l’uomo vive in una piccolissima parte di mondo, parte di un universo più ampio, ricco di molteplici credenze, culture, tradizioni. All’origine di questa consapevolezza vi è l’entrata nel mondo moderno e post moderno, l’avvento della globalizzazione, la diffusione delle TIC, la possibilità di definire il mondo un “villaggio globale”, all’interno del quale regna la comunicazione virtuale e a distanza. Tutto questo ha reso chiaro il concetto di Cosmopolitismo, che già nel corso della storia ha trovato terreno fertile per attivare continue trasformazioni che si intrecciano con la T.A.S.C.A.: l’uomo percepisce, agisce facendo ruotare attorno al suo modo di vivere le sue scelte, le sue azioni, le sue relazioni trasformandolo continuamente.
Considerando questa nuova metodologia comunicativa di relazione, si offre una chiara e nuova chiave di lettura per far capire come nel nostro quotidiano si impone la ridefinizione della trasmissione del sapere e del suo agire, dall’essere sapienti all’essere agenti,dalla sua teoria alla sua manualità.
Entra così nello scenario didattico-educativo la figura del pedagogista-tecnologo il quale progetta, implementa, valuta l’intero processo di apprendimento e di insegnamento in termini focalizzando specifici obiettivi nei contesti didattici attuali, confrontandosi nel campo dell’apprendimento e della comunicazione umana. La nuova figura pone l’accento sull’importanza dell’educare in modo attivo, eliminando l’apprendimento passivo di un tempo, lasciando spaziare il lettore/discente in una sua tras-form-azione sempre più dinamica.
Nella nuova realtà comunicazionale concetti, conoscenze, metodologie fondono assieme elementi formativi che vanno ad integrarsi e a fornire stimoli di vita quotidiana, coinvolgendo l’educazione, non solo alla trasmissione di utili informazioni, ma alla sviluppo nell’individuo di competenze/esperienze nel quotidiano.
Questa caratteristica deve essere presa in considerazione anche in campo educativo/famigliare, dove è possibile favorire la percezione, l’analisi e la comprensione dei cambiamenti da parte di una “società aggressiva” a livello comunicativo, al fine di diventare cittadini consapevoli e responsabili nei confronti di sé e della stessa comunità.
Nella network society cresce il valore delle comunità; alla monotonia e alla standardizzazione dell’era industriale tende a sostituirsi un tessuto di relazioni e di collaborazioni, dove ogni membro di una comunità deve arricchire se stesso con uno scambio continuo di relazioni.
Il nostro modo di vivere, di pensare, di comportarsi sono cambiati, si sono evoluti, ed è per questo motivo il cittadino deve considerarsi fruitore di una T.A.S.C.A. ( Territorio,Società,Contesto,Ambito) che faciliti ed integri gli attori di oggi a 360°, qualsiasi sia la sua età anagrafica, riducendo sensibilmente il Digital Divide che circonda l’attuale momento di transizione comunicativo.
Capire la rete, saperla usare bene, navigarla con padronanza e abilità significa oggi ritrovare le radici della natura umana che si sta evolvendo in modo naturale… con l’internet, la rivoluzione è stata grande. Gli spazi di dialogo sono infiniti, ognuno di noi ne può creare a volontà. C’è una possibilità tutta nuova di coltivare la diversità, di scoprire culture diverse, e al tempo stesso ricercare interessi comuni che superano i confini e le distanze in una T.A.S.C.A. senza confini.

Contro il digital divide: Competenze in cambio di esperienze
(i giovani sanno navigare, gli anziani sanno dove andare).
Siamo certi che gli anziani sono l’anello debole delle dinamiche sociale ed economiche? Siamo certi che sono improduttivi e, soprattutto lontano dalla necessità di conoscenza, di informazione, di comunicazione? Chi l’ha detto che gli anziani sono sempre molto lontani dalle nuove tecnologie? Chi l’ha detto che non possono avvalersi della possibilità di informarsi, in modo semplice, via internet? Proprio per venire incontro alle esigenze degli over-60 questo progetto è stata ideata per avvicinare gli over 60 al mondo delle nuove tecnologie, dei media e della comunicazione su internet. A questo scopo le lezioni saranno focalizzate sui temi della terza età e il loro inserimento nella rete. Paradossalmente, sono quelli più affamati di conoscenza culturale dove curiosità, voglia di autonomia siano le prerogative di nuove strategie…. Gli anziani sanno quello che vogliono, sono esigenti, attenti, hanno voglia di vivere e hanno tanto tempo a disposizione.
Dunque possiamo ben affermare che non esistono più giustificazioni valide per escludere una porzione di popolazione che sta facendo emergere nuovi scenari di mercato, tutti da esplorare e sperimentare. Anche la Liguria soffre il “digital divide”.
L’idea base del progetto è di permettere alle persone mature di imparare ad usare il computer, di navigare in rete. In questo modo avranno la possibilità di stringere legami e amicizie in luoghi vicini a casa, che diventeranno centri di aggregazione e socializzazione inserendoli nella nuova tipologia territoriale.: rivitalizzare il territorio e stimolare l’incontro tra generazioni diverse aumentando così la coesione sociale. La T.A.S.C.A. (Territorio, Ambiente, Società, Contesto, Ambito) è il tessuto connettivo tra il mondo sociale e i meccanismi educativi/formativi: chi non comunica non esiste nella società dell’informazione, quindi per esistere bisogna saper comunicare, bisogna saper conoscere per trarre insegnamento dal passato, scandagliare il presente per anticipare, costruire, gestire il futuro della comunicazione. Questo i ciclo di lezioni (n7 lezioni di cui n.4 teoriche e n.3 di laboratorio informatico) si svilupperanno seguendo modalità di insegnamento non tradizionale ma usando nella sfera pedagogica dell’insegnamento i mezzi tecnologici ormai necessari nell’era del terzo millennio: scandagliare gli spazi tradizionalmente legati all’apprendimento ampliando a dismisura i possibili ambienti educativi con la rete per favorire il passaggio tra lo “Spazio Sapiente al Mezzo Agente”.
Lo sviluppo e la diffusione delle nuove tecnologie della comunicazione stanno mutando in modo sempre più rapido e incisivo la società: l’evoluzione e il cambiamento interessano non solo gli strumenti e le tecniche di comunicazione ma anche la struttura economica e produttiva dei paesi più industrializzati e le forme in cui essa si esprime. L’innovazione tecnologica avvia il passaggio dalla “società dell’informazione” caratterizzata da un’informazione di massa ad una “società della conoscenza” che sollecita la partecipazione cognitiva di ogni suo membro ed in cui l’accesso è permesso dal patrimonio di conoscenze e competenze posseduto. Le risorse umane sono dunque, più che mai, elemento cardine delle nuove organizzazioni e il lavoro delle persone diviene progressivamente più complesso, basato sull’interazione con sistemi tecnologici che richiedono capacità e conoscenze: Sapere, Saper Fare, Saper Essere. I nuovi metodi d’insegnamento innescati dalla nascita di nuovi mezzi di comunicazione multimediali affrontano la profonda trasformazione dell’attuale modello di formazione prospettata dall’utilizzo di queste nuove tecnologie multimediali e di internet.
Migliorare al qualità dell’apprendimento, agevolando, allo stesso tempo, l’accesso a risorse e servizi, nonché gli scambi e la collaborazione a distanza condizionano le nostre vite, anche l’educazione non si può sottrarre alla nuova identità del digitale, ma attenzione…non bisogna abbandonare a se stessi le generazioni passate, calpestando per un fattore mediatico le identità di uomini che non sono stati abituati alla ferrea legge del web e non sono stati inseriti alla nuova l’alfabetizzazione informatica.
Quindi non solo computer ma anche e soprattutto Internet con le sue innumerevoli risorse, la possibilità di scambiare informazioni con altre persone senza necessariamente incontrarsi, l’opportunità di colloquiare e chiedere collaborazione anche ad altri enti, istituti o aziende per iniziare quella comunicazione personale, formale, istituzionale che durerà per tutto l’arco della vita.. Mi sembra sbagliato deprecare ogni novità tecnologica in nome dei valori umanistici in pericolo; una società più avanzata tecnologicamente potrà essere più ricca di stimoli, di scelte, di possibilità, di strumenti diversi, senza creare quel “Digital Divide”che potrebbe drasticamente penalizzare l’integrazione sociale di tutta la popolazione.