Pubblicazioni scientifiche
2013 – Contributo in Atti di convegno
FLAMMINIO L e BEDINI F. (2013) DIDAMATICA- 27a DIDAMATICA 2013- Tecnologie e Metodi per la Didattica del Futuro – ATTI ;Pisa, 7-8-9 Maggio 2013
Area della Ricerca CNR ; Progettazione e sviluppo di contenuti per l’e-learning – L’emotività al Personal Computer, Impaginazione Atti e foto: Patrizia Andronico, IIT-CNR Pisa – ISBN 978-88-98091-10-2
Ma cosa cercano i giovani su internet? Cosa li spinge a stare ore ipnotizzati davanti a un computer? Come confermano gli studiosi sono essenzialmente alla ricerca di un contatto, di una interazione con altri internauti, poco importa se siano amici, conoscenti o compagni di giochi online. E il rischio per gli adolescenti è quello di ricorrere sempre più spesso allo schermo di un computer, quindi, di fatto, a un filtro, per comunicare con maggiore facilità. Parlare attraverso il pc, infatti, vanifica il linguaggio del corpo, l’espressività del viso, il tono della voce. Annulla le emozioni, rendendo incompleti i contatti che si instaurano sul web. Dietro alla dipendenza di uomini e donne di mezza età si nascondono spesso insuccessi professionali, dolori, dispiaceri, solitudine. Ma una cosa sembra chiara: sia nei giovani che negli adulti, ad essere sottovalutata è stata la pervasività di internet. Complici le nuove tecnologie – smartphone, iPad, tablet che consentono un collegamento continuo, la Rete è riuscita a penetrare in maniera inarrestabile nelle giornate e nelle abitudini delle persone, modellandone il modo di comunicare, la fruizione del tempo libero e di quello lavorativo, dando vita al fenomeno ormai incontrollato dei “sempreconnessi”.
2012 – Contributo in volume (Capitolo o Saggio)
FLAMMINIO L (2012). I VIAGGI NARRANTI di Edmondo De Amicis. In: LG ARGOMENTI. vol. N.3 anno XLVIII luglio- settembre 2012, p. 35-38, Genova: Erga Edizioni, ISBN: 888163740-5
La vita di Edmondo De Amicis è stata ricca di avvenimenti. In sottofondo, la costruzione dell’Italia appena nata. Si avvertiva da subito l’esigenza di costruire insieme all’Italia anche gli italiani: De Amicis, con i suoi libri, ha contribuito in modo importante alla loro formazione. De Amicis risulta una figura fondamentale nella cultura italiana dell’epoca; i nomi con cui incrocia la sua avventura culturale letteraria sono tantissimi e i suoi viaggi narranti argomentano tutto l’evolversi della più importante e significativa trasformazione che tutti noi abbiamo ereditato. Il viaggi , i viaggi che tutti noi abbiamo potuto intraprendere leggendo De Amicis sono iniziati da qui: []…I fortunati sono undici, non contando il capitano… E ci stringiamo tutti in un gruppo con il nostro biglietto numerato alla mano, che fa nascere subito tra di noi una familiarità di compagni d’avventure… “Dove andremo a cascare? In qualche crepa di ghiacciai, o di un lago? O ci andremo a infilare nei pini del Brunig? Il cuore non mi dice niente di buono”… Finalmente cade la catena che chiude il passaggio e per un ponte mobile montiamo sulla navicella, dove il capi-tano distribuisce le nostre gravità in modo da mantener l’equilibrio … Una voce grida : – Attention! – Tutti si voltano da una parte, dove scopro la principale ra-gione per cui molti si decidono a quel viaggio: una grande macchina fotografica rivolta verso di noi. Tutti prendono delle impastature d’arconauti temerari.- C’est fait ! Grida il fotografo … Il capitano dà un fischio, sei inservienti in uni-forme staccano a un punto dagli anelli le sei corde che ci agganciavano al piane-ta … E il pallone si solleva.
Ricordi d’Infanzia e di Scuola – 1901
2012 – Monografia o trattato scientifico
FLAMMINIO L (2012). EDMONDO DE AMICIS: Viaggio tra Belle Epoque e Futurismo . vol. 1, p. 1-263, Acqui Terme (AL):IMPRESSIONIGRAFICHE, ISBN: 978-88-6195-075-7
L’avventura umana di Edmondo De Amicis si è compiuta in una stagione aperta dalla grande rivoluzione europea e italiana del Quarantotto e conclusa negli anni di una belle époque in cui già si affacciavano i simboli e le tecnologie della piena modernità1, di lì a poco impegnate nel tragico battesimo del fuoco della Grande Guerra. Le implicazioni alle quali si lega il nome di Edmondo De Amicis sono così molteplici da lasciar individuare nella sua figura, meglio forse che in ogni altra a lui contemporanea, le sfaccettature di un’epoca di sedimentazione della raggiunta unità nazionale nella storiografia e nella cultura, epoca nella quale vengono a galla anche gli aspetti più ordinari dello “spirito italico”. Edmondo non fu soltanto scrittore, e non necessariamente fu scrittore eccelso; fu piuttosto l’interprete, in netto anticipo su altri, di una nascente industria culturale all’interno della quale tenne un ruolo unico con un best seller che ancor oggi alimenta discussioni. In questo lavoro si è seguito un ordine cronologico nell’esame degli scritti di Edmondo, senza pretende-re di dare allo stesso esame, neanche alla lontana, il carattere di una bibliografia, pur se critica, ma cercando solo di contestualizzare il suo pensiero e la sua scrittura, ricavando cioè dal lavoro un ritratto “a tutto tondo” dell’uomo, indispensabile a coglierne pregi e difetti.
2011 – Contributo in volume (Capitolo o Saggio)
FLAMMINIO L (2011). Educare tra Pedagogia e Tecnologie – (T.A.S.C.A. diversi modi di apprendere) . In: AA. VV.. L’Educatore – Nuove idee per insegnare.. vol. 4, p. 119-122, MILANO: Fabbri Editore, ISBN: 978-88-451-6462-0
I contesti formativi, oggi, sono più che mai coinvolti nel processo di trasformazione messo in atto dalla introduzione delle nuove tecnologie, basate sul computer. Essa, infatti, deve formare gli individui affinché siano in grado di affrontare ciò che la società, in continua evoluzione, offre loro. Sono molti i fattori che influenzano i momenti comunicativi e, di conseguenza, i momenti cognitivi dell’individuo, inserito in un contesto sociale. Il processo educativo è l’insieme delle azioni volontarie (più o meno pianificate) o riflesse (che dipendono dalla risposta, sempre biunivoca, degli attori nell’atto educativo) e delle modificazioni correlate che compongono l’azione educativa, effettuate da esperti per consentire a ciascun individuo il conseguimento del suo pieno sviluppo psicofisico. In questo ambito si può parlare allora di tecnologia, di educazione come concetto metodologico, chiarendo che la scienza, in senso proprio e in un suo ambito moderno, si costituisce come una scienza tecnica con una sua rilevanza epistemologica. Una nuova impostazione tecnologica implica, anzitutto, la messa in opera di strategie d’approccio al sistema scolastico che utilizzano competenze ma, soprattutto, esperienze condivise attraverso i mezzi tecnologici odierni. Ma non è solo una questione di lingua o di mezzi tecnologici ad ostacolare un dialogo corretto, sereno e costruttivo fra e con persone che vivono nel nostro agglomerato urbano.
2011 – Monografia o trattato scientifico
FLAMMINIO L (2011). PEDACOGICAMENTIS: LA CLESSIDRA PEDAGOGICA . p. 1-200, Acqui Terme (AL): IMPRESSIONIGRAFICHE, ISBN: 978-88-6195-106-8
Ogni organizzazione, qualunque settore appartenga, si posiziona in un sistema dove interagisce continuamente con altre entità. Tale interazione avviene attraverso uno scambio di risorse umane, professionali e ambientali all’interno di un contesto socio-economico, politico, culturale ed ambientale in continua evoluzione nell’In & Out della nostra de-formazione. Navigando oltre i sistemi convenzionali di una formazione tradizionalistica, negli ultimi anni, anche in funzione di un aumento di livello della coscienza collettiva, sta consolidandosi sempre più il concetto di “responsabilità sociale” in quanto il capitale umano viene chiamato a rispondere dell’utilizzo delle risorse e dell’impatto ambientale e sociale (benessere/malessere) che direttamente o indirettamente produce. In questa direzione si sta cercando di adottare strumenti per dare evidenza del loro livello di “responsabilità sociale evidenziano l’importanza degli aspetti legati alle risorse per il conseguimento degli obiettivi prefissati, posizionando le risorse umane nella attuale society. Una nuova impostazione tecnologica implica, anzitutto, la messa in opera di strategie d’approccio al sistema universitario che utilizzano competenze ma, soprattutto, esperienze condivise attraverso i mezzi tecnologici odierni…. ma non è solo una questione di lingua o di mezzi tecnologici ma la consapevolezza di definire il mondo un “villaggio globale”, all’interno del quale regna la comunicazione virtuale e a distanza. La storia dell’umanità può essere considerata come storia di continue sperimentazioni nella costruzione di aggregazioni degli esseri umani e del suo modo di comunicare . La costruzione di strutture destinate ai vari usi necessari alla vita collettiva degli esseri umani si succedono come prodotto di questa sperimentazione, e nella new economy tutti gli attori devono coesistere, interagire tra essi, scontrarsi nella costruzione di nuove realtà lavorative sinergicamente legate con i nuovi format tecnologici.
2011 – Articolo
FLAMMINIO L. (2011) “Il Pedagogista Tecnologo oggi..” Redazione Education 2.0 ; RCS Libri S.p.a. – Div. Education – Community Educationduepuntozero, 21/02/2011; Milano .
Concretizzare oggi una nuova figura professionale non è cosa facile. Viviamo ormai in società aperte e multietniche, dove sempre più spesso siamo chiamati a interagire e a lavorare con persone che utilizzano mezzi tecnologici sempre più sofisticati. Comunicare e comprendersi, superando i limiti dei singoli idiomi, diventa ogni giorno un’esigenza sempre più sentita. La società, quindi, sta diventando sempre più multiculturale e globale; le differenze legate alla diversità di razza, cultura, religione ma anche status economico e sociale che, fino a qualche anno fa, erano viste come “svantaggio”, diventano ricchezza. Pertanto, anche l’educazione e la formazione devono essere rivolte alla valorizzazione che caratterizza la società post-industriale e cioè l’utilizzo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione non solo per lo “svago”, ma per applicazioni dove la persona attiva effettui quel passaggio dall’essere sapiente all’essere agente, dove le sinergie competentistiche ed esperienziali si amalgamano per la form/azione di ogni persona. I contesti formativi, oggi, sono più che mai coinvolti nel processo di trasformazione messo in atto dalla introduzione delle nuove tecnologie basate sul computer.
2010 – Contributo in volume (Capitolo o Saggio)
FLAMMINIO L (2010). “Educatori ed Educandi tra tradizione e innovazione”. In: AA. VV.. L’Educatore – Nuove idee per insegnare. vol. 2, p. 152-153, Milano: Fabbri Editori, ISBN: 978-88-451-5616-8
La tecnologia moderna offre una gamma vastissima di macchine la cui utilizzazione implica una ristrutturazione del sistema educativo che non può più basarsi solo ed esclusivamente sulla trasmissione delle conoscenze, ma deve facilitare i processi di acquisizione formativa ottenuti anche grazie al libero scambio delle informazioni. Da un punto di vista pedagogico, esplorare il web con lo scopo di reperire informazioni su uno specifico argomento affina la potenzialità di ricerca, accresce le abilità investigative, esalta strategie di selezione, sviluppando capacità critiche correlate all’esigenza di selezionare tra un gran numero di fonti più o meno affidabili. Si costruisce non solo sul sapere, ma si formano i giovani a essere agenti e affinare il processo di apprendimento: si abbina conoscenza e azione esaltando oltre a quello che si sa anche con ciò che si sa fare, instaurando una sana competitività in una società pluralistica che si caratterizza per la presenza di persone di differente origine culturale e per una apertura agli scambi, alle comunicazioni e ai rapporti economici con altre società e con altre realtà.
2010 – Monografia o trattato scientifico
FLAMMINIO L (2010). I VIAGGI NARRANTI DI EDMONDO DE AMICIS. p. 1-115, Acqui Terme
(AL):IMPRESSIONIGRAFICHE, ISBN: 978-88-6195-104-4
Fin dalla sua nascita l’iconografia detta ritratto o immagine verso la fine dell800 venne applicata ad uso della rappresentazione della realtà, nel senso che si cercava di rendere il più fedelmente possibile l’immagine ritratta. Obiettivo di questo lavoro va indicato in primo luogo il raggiungimento di un completo aggiornamento di elementi di orientamento storiografico, iconografico e metodologico intorno alla figura di Edmondo De Amicis. Edmondo De Amicis con i suoi racconti di viaggio, rafforzati da una iconografia pregevole e dal doppio codice del racconto, dialoga con ciò che non ha parola” liberando il lettore di ogni sbarramento tem-porale. In questo scenario lo scrittore ha una dimensione più quoti-diana con un respiro cosmopolita: sono queste le coordinate intorno alle quali ruota la bibliografica e iconografica di De Amicis dal quale emerge nitido il profilo cosmopolita del letterato ma anche la di-mensione più propriamente privata ed intima dello scrittore: la fami-glia, le amicizie, la passione della montagna, le esperienze di viaggio. Le immagini raffigurate in questo testo propongono in particolare la formazione e possesso di conoscenze di tutte le opere Deamicisiane con capacità specifiche di reperimento, trattamento, conservazione di fonti di scrittura e iconografiche provenienti da archivi privati rimodellano aspetti del passato, in un intreccio in cui la storia viene avvalorata dall’immagine con intrecci e comparazioni tra tradizione di contemporaneistica in senso proprio: aspetti di storia sociale legati all’avvento della società di massa, fondati sulla raccolta e lo studio di fonti nuove come le scritture private di gente comune e le fonti iconografiche a circolazione di massa, i fenomeni della mobilita geografica e della migrazioni. Quanto all’iconografia si è cercato di individuare tutti gli artisti che hanno collaborato, con Treves o con altri editori, alla realizzazione delle opere di De Amicis. Ci siamo sforzati di inquadrare, quando possibile, i loro lavori e di dare, cosa abbastanza difficile, notizie biografiche. Si è cercato di approfondire un “dibattito” importante, sia pure indiretto, tra artisti del calibro di Arnaldo Ferraguti e Gaetano Previati a proposito del rapporto tra i libri e le illustrazioni e tra queste e i lettori, dibattito che certamente ha coinvolto, almeno nei suoi contenuti, l’attività di molti altri. Si tratta solo di un cenno, che speriamo apra la strada a serie ricerche su un terreno a tutt’oggi inesplorato.
2010 – Contributo in volume (Capitolo o Saggio)
FLAMMINIO L (2010). “Nuove frontiere: Il Pedagogista Tecnologo” . In: AA. VV.. L’Educatore . vol. 6, p. 124-128, Milano: Fabbri Editori, ISBN: 978-88-4515-153-8
Il clima didattico esprime bene la relatività spazio-temporale della situazione di come e dove l’uomo interagisce prendendo in considerazione le dinamiche che l’interazione genera e che condizionano la propria vita. Il termine “tecnologia” si riferisce ad ogni arte pratica che utilizza conoscenze specifiche, e non necessariamente alle macchine come molti pensano, mentre la parola “tecnica” si può definire come arte in quanto esercizio d’applicazione: l’insieme di questi due termini possono riferirsi ad una macchina ma anche al sistema scolastico. In questo ambito si può parlare allora di tecnologia dell’educazione come metodologia, chiarendo che la scienza, in senso proprio e moderno, si costituisce come una scienza tecnica con una sua rilevanza epistemologica. Una nuova impostazione tecnologica implica anzitutto la messa in opera di strategie d’approccio al sistema scolastico che utilizzano competenze ma soprattutto esperienze condivise ai mezzi tecnologici odierni. Oggi la figura del Pedagogista Tecnologo, può davvero fungere da ponte e da raccordo tra una vecchia e nuova Pedagogia dove con il termine vecchio si intende la base per poter appoggiare tutte quelle strategie formative pedagogiche che oggi servono ai nuovi attori per far si che la loro fruizione del sapere di oggi fornendo interventi integrativi, consapevoli e partecipi al processo educativo di una nuova realtà educativa .
2010 – Contributo in volume (Capitolo o Saggio)
FLAMMINIO L (2010). The Word Wide Web” . In: AA. VV.. European & National Dimension in
Research. vol. 2, p. 83-89, Bielorussia: Polotsk State University, ISBN: 978-985-531-040-3
I creatori della rete internet World Wide Web (www) hanno festeggiato nei primi mesi del 2010 a Ginevra il ventesimo compleanno di una idea “vaga, ma appassionante” che ha rivoluzionato il mondo della comunicazione: consentire a migliaia di persone del mondo intero di restare in contatto e condividere a distanza il maggior numero di informazioni possibili usando una tecnologia virtuale messa a disposizione a partire dal 1991 nella rete delle reti…il grande web!!!!!. In questa maniera si avvia il processo di una utenza di persone che per la prima volta usa la grande rete per uso didattico/educativi avviando il passaggio/azione tra l’ essere sapiente all’essere agende in una possibilistica generazione di tradizionalisti che sposano l’innovazione rivoluzionata da un nuovo modo di comunicare.
2010 – Articolo
FLAMMINIO L. (2010) a cura di Carlo Prosperi e Concetto Fusillo ” Il Natale del Muto: Percorso espositivo tra gli affreschi di Pietro Ivaldi – La comunicazione iconografica del Muto oggi” , Edito da LI.ZE.A Acqui Terme (AL), p.35.
L’arte è un percorso che si compie, un progetto che si realizza e per comprendere questo processo è indispensabile riviverlo. Quando le nuove tecnologie incontrano l’arte nasce una forma creativa, che pone al centro della comunicazione e dell’elaborazione l’immagine e la sua visione. Essa costituisce una complessa forma di apprendimento, nella quale è possibile mettere in atto un metodo cognitivo innato secondo il quale, sulla base delle informazioni visive, si amalgama con la realtà adattandola e modulandola in un processo interno intimo, personale. Accostarsi alla pittura oggi è molto più facile di ieri, aiutati dai mezzi tecnologici, dai media, da una società che liberalizza tutte le connessioni comunicative nel nome di una percezione globalizzata.
2009 – Monografia o trattato scientifico
FLAMMINIO L (2009). Tecnologica-Mentis: Pedagogia e Tecnologie nella T.A.S.C.A. p. 1-208,
MILANO: FrancoAngeli, ISBN: 978-88-568-1424-8
L’esigenza di pensare ai processi formativi in maniera strategica, ossia orientati allo sviluppo delle risorse umane articolando percorsi formativi, è uno strumento di supporto a coloro che stanno attraversando un momento critico nel processo didattico. Intendere la formazione come sistema di gestione a supporto dello sviluppo delle risorse umane significa intervenire in modo mirato alla prevenzione del disagio individuale. Perciò problemi specifici come prendere decisioni, sviluppare la conoscenza di sé, migliorare il proprio modo di relazionarsi agli altri, incentiva il concetto di responsabilità individuale sul gruppo. L’apprendimento collaborativo si ha quando esiste una reale interdipendenza tra i membri del gruppo nella realizzazione di un compito, un impegno nel mutuo aiuto, un senso di responsabilità verso il gruppo e i suoi obiettivi.
Gli studenti possono accedere a dei materiali comuni, come file, software e oggetti multimediali e possono collaborare allo svolgimento di compiti assegnati o progetti, con una certa libertà di interpretazione di movimento, di obiettivi. Nei contesti collaborativi di fondamentale importanza è la mediazione tra il docente e gli studenti. Compito del docente è quello di organizzare, facilitare e monitorare lo svolgimento delle attività didattiche e il clima di collaborazione.
2008 – Contributo in Atti di convegno
FLAMMINIO L (2008). “Tecnology and Teaching activity: new method”. In: Minute of Meeting of the PROJECT TACIS-Tempus(Jet-26143-2005). p. 15-17, University of Genoa-Depart. Anthropological Sciences, Genova, 24-30 Settembre 2009
Approfondire la parola “comunicazione” significa analizzare molteplici aree tematiche: dalla gestione delle attività di comunicazione alle nuove frontiere della comunicazione pubblica come i nuovi ruoli di internet nell’elaborazione, nelle trasmissioni, alle strategie di marketing. Nell’attuale società bisogna rispondere all’esigenza di integrare i percorsi formativi e professionali del personale impegnato nelle attività di comunicazione pubblica e istituzionale al fine di migliorare l’efficacia e l’efficienza di ogni attore coinvolto in questo strategico ruolo comunicazionale. Gli elementi circostanziali che influiscono e facilitano i canali di ricerca possono appoggiarsi all’immagine: guardare, visionare, studiare figure come rappresentazioni di racconti storici in differenti ambientazioni sociali, di territorio, di conoscenza. Da questo processo s’innesca quel meccanismo di scavo dove stile, valori, competenze fissano le immagini come veri racconti immaginando “il cosa, il come, il perché”.
2008 – Articolo in rivista
FLAMMINIO L (2008). TecnologicaMentis: Viaggiare “In & Out” nella rete. FILOSOFIA OGGI, vol.XXXI-N.124-F.IV, p. 414-424, ISSN: 0392-9744
Come avviene per tutte le tecnologie della comunicazione, anche l’applicazione dell’ipermedialità nell’ambito dei processi didattico-formativi deve essere preceduta da un’accurata progettazione che prenda in considerazione non solo le componenti tecniche e tecnologiche che giocano un qualche ruolo nell’intervento didattico, ma anche gli elementi ambientali e sociali in cui il processo di apprendimento si inserisce. Nell’apprendimento cooperativo vengono analizzati i suoi punti di forza e il modo in cui l’ingresso del PC, come mezzo di comunicazione, abbia modificato la struttura dello scenario mediale preesistente da un lato, e il modo in cui la mente lavora dall’altro. Accade spesso che al termine di un corso e-learning, soprattutto se basato sulle metodologie dell’apprendimento collaborativo, emerga l’esigenza da parte degli allievi di continuare a rimanere in contatto, di non disperdere quel patrimonio di socialità e conoscenze faticosamente conquistato grazie ai processi attivati nell’ambito del corso stesso, tenendo ben presente vincoli, criteri, proposte di riferimento e in ultimo, ponendo in evidenza che l’azione si svolge in ambiti territoriali con proprie e specifiche risorse.
2007 – Contributo in Atti di convegno
FLAMMINIO L (2007). “Leading role of the Learning” & “Technology of Learning, Technology and Art”. In: Minute of Meeting of the PROJECT TACIS-Tempus(Jet-26143-2005). Genova, 18-25 Novembre, p. 5-8
Quando le nuove tecnologie incontrano nuove realtà educative, esse si trasformano ponendosi al centro della comunicazione e dell’elaborazione personale. Questo processo costituisce una complessa forma di apprendimento nella quale è possibile mettere in atto un metodo cognitivo innato secondo il quale, sulla base delle informazioni visive, si interagisce con la realtà adattandola e modulandola in un processo interno personale. Il computer può liberare la parola sostenendo la comprensione del testo, trasformandolo in un insieme di linguaggi che, oltre ad evidenziare il valore della parola in se stessa, ne indagano il profondo significato attraverso immagini che, associate fra loro, costituiscono quell’opera di lettura e interpretazione che spesso ogni testo implica.
2007 – Articolo in rivista
FLAMMINIO L (2007). La Trasversalità Meta-Tecnologica del Pedagogista. STUDI EUROPEI, vol. XIV, p.67-72, ISSN: 1123-8623
Lo sviluppo e la diffusione delle nuove tecnologie della comunicazione stanno mutando in modo sempre più rapido e incisivo la società: l’evoluzione e il cambiamento interessano non solo gli strumenti e le tecniche di comunicazione ma anche la struttura economica e produttiva dei paesi più industrializzati e le forme in cui essa si esprime. L’innovazione tecnologica avvia il passaggio dalla “società dell’informazione” caratterizzata da un’informazione di massa ad una “società della conoscenza” che sollecita la partecipazione cognitiva di ogni suo membro ed in cui l’accesso è permesso dal patrimonio di conoscenze e competenze posseduto. Le risorse umane sono dunque, più che mai, elemento cardine delle nuove organizzazioni e il lavoro delle persone diviene progressivamente più complesso, basato sull’interazione con sistemi tecnologici che richiedono capacità e conoscenze: Sapere, Saper Fare, Saper Essere.
Working Papers
(obblighi di legge previsti dell’art.1 del D.L.L. n.660/1945)
FLAMMINIO L. (2005). “Educare per comunicare: La rispettabilità nel Web”, Working Papers 2/2005 – Genova, Ottobre 2005.
Oggi l’utente medio naviga in Internet per 68 ore al mese, o circa 2 ore al giorno. Ma che dire di coloro che passano più del doppio di queste ore? Da quando internet non serve più solo per raccogliere informazioni ma anche per le interazioni con le persone, la quantità di ore passate sul computer è aumentata un po’ per tutti. L’utente diventa quindi il punto focale di ogni sito, dove deve poter avere a propria disposizione tutti i servizi per avere la sensazione di conoscere già la struttura. Perciò la rete deve essere usabile e rispettabile:
Usabilile dalla parte di chi utilizza e consulta i siti … si sceglieranno quelli con l’interfaccia più semplice, più intuitivi, di facile fruizione. In questo senso, non sarà un’interfaccia semplice in assoluto, ma sarà un’interfaccia semplice per la nostra abilità;
Rispettabile se la navigazione e i suoi approdi rispecchieranno la visione che noi abbiamo, dove le risposte, le informazione, gli strumenti, le relazioni, le comunicazioni rispecchieranno un’etica formale globale e condivisa.
FLAMMINIO L. (2005). “L’uomo, il tempo, il pensare: Percepire l’essenza”, Working Papers 1/2005 – Genova, Maggio 2005.
Ci sono istanti nella vita in cui, dando ascolto alla propria Voce, ci si accorge di essere in armonia con tutto ciò che ci circonda. E tutto appare chiaro ai nostri occhi … Il pensiero è probabilmente uno dei fattori più significativi della nostra evoluzione e le sue ramificazioni e le sue complesse conseguenze formano il nostro modo di vivere la vita.
FLAMMINIO L. (2004). “Educare per Comunicare”, Working Papers 2/2004 – Genova, Ottobre 2004.
Occorre integrare più punti di vista, per far sì che venga individuato e discusso il quadro di una nuova mentalità sociale/collettiva sollecitato dalle tecnologie di rete. Parlare di Educazione formale ed informale, parlare di passato e presente interrogandosi se le tecnologie e le sue modalità “invasive” non rinnegano i valori del passato ma valorizzano la riscoperta di un approccio a 360° che coinvolga tutte le discipline e tutti i saperi non solo quelli pedagogici ma tutti in una società settoriale che implica nuovi linguaggi e relazioni comunicative.
FLAMMINIO L. (2004). “Il Sentiero della vita: L’uomo e la sua modernità” ,Working Papers 1/2004 – Genova, Gennaio 2004.
Questo mio lavoro cerca di mettere in evidenza come il processo docimologico ,può essere applicato, integrato all’interno del proprio percorso formativo. Il percorso stesso viene inteso come strada, sentiero dove l’attore umano decise autonomamente (form-azione) il proprio agire in una nuova società moderna evidenziando capacità, attitudini proprie attingendo continuamente nella propria “cassetta degli attrezzi” dove il laboratorio umano e parte integrale della nostra quotidianità
FLAMMINIO L. (2002). “Modalità gestionale del magazzino e la sua operatività in rete”, Working Papers 1/2002 – Genova, Gennaio 2002.
Il fattore “tempo” domina la gestione di questo settore considerando che, oggi più che mai, è il primario fattore per condizionare l’operatività di gestione del magazzino. A tal fine anche questo reparto è oggi gestito con tecnologie in rete che consentono di ottenere un output in continua evoluzione e la sua gestione è oggi completamente computerizzata per consentire in ogni istante il controllo dei quantitativi in giacenza e un aggiornamento in tempo reale. Data la sua particolare natura questo settore vive in stretta simbiosi con tutti gli altri reparti e i il suo personale deve praticare conoscere tutte le operatività in essere per una gestione a 360°.