La mia formazione

Potendo riflettere su eventuali ambiti di ricerca di cui mi potrei occupare, tenendo ben presente l’offerta così ampia di approfondimenti in materia di indagine e le tematiche del suddetto corso, mi piacerebbe addentrarmi tra l’oggetto comunicazione e le pratiche di vita quotidiana sdoppiando il mio campo di ricerca su nuove figure professionali che attuino una sinergia tra la “media education”e i nuovi linguaggi che gravitano nel “in & out” della rete approfondendo la loro usabilità e il loro “know-how”.
Questa modalità di ricerca si relazionerebbe con i miei studi in corso d’opera, dove la nuova figura del Pedagogista Tecnologo viaggia parallelamente con la continua de-formazione del territorio e le sue componentistiche (T.A.S.C.A.) innescando relazioni continue tra società, cultura, persona.
Progettare una solida unione tra passato e presente, ricercare il nostro raccontare di ieri in un raccontare di oggi coinvolgendoci in relazioni dove la storia può essere parte integrante con la rete di domani ci porta a considerare le molteplici forme del comunicare rendendoci facilitatori, moderatori, mediatori di questo nuovo linguaggio che sinergicamente si incunea nel nostro live.
Queste variabili si connettono tra loro attraverso l’utilizzo della rete che permette la comunicazione a distanza, per creare una sorta di “melting-pot” di idee, punti di vista, territori e di gruppi di persone. Internet, la rete delle reti, ha mostrato le sue enormi potenzialità nella trasmissione dei saperi e, nel contempo, la sua capacità di espansione, su vari piani, dell’esperienza individuale. Le esperienze singolari possono essere valorizzate solo se si insegna la consapevolezza dell’interconnessione e della necessaria complementarità dei molteplici percorsi individuali, in questo modo la rete guarda i cittadini come nodi di una rete internazionale che supera i vincoli imposti normalmente dal tempo e dallo spazio, pur mantenendo il loro essere e, quindi, il loro patrimonio, fatto di tradizioni e cultura che contribuiscono a definire sia le identità individuali che quelle collettive. L’individuo si apre a un mondo più ampio e variegato del proprio locale, fatto di stili di vita e di modi di pensare ed agire che, sempre più spesso, vengono riportati nel proprio mondo di vita quotidiana. Nonostante i confini territoriale siano ormai ben definiti, l’ambiente è in continua trasformazione ed è sempre più un ambiente multiculturale, dove molte culture si incontrano e si intrecciano influenzandosi l’una con l’altra. L’età moderna, oggi ridefinita planetaria, è caratterizzata da un intreccio continuo fra creazione e distruzione: da un lato la nascita di nuovi legami, l’interesse per le diverse culture e il riconoscimento della loro profondità, dall’altro la pretesa di alcune culture forti di prevalere sulle altre, spingendo verso l’omogeneizzazione. La prospettiva apocalittica vede nella globalizzazione, favorita dalle nuove TIC, una situazione che manipola le coscienze, che veicola e sostiene il pensiero unico, che trasforma il mondo in una situazione virtuale e valorizza le dimensioni monoculturali, al contrario, sul piano educativo, viene vista come un’opportunità di interconnessione. Quindi nella nuova realtà comunicazionale concetti, conoscenze, metodologie fondono assieme elementi formativi che vanno ad integrarsi e a fornire stimoli di vita quotidiana, coinvolgendo l’educazione, non solo alla trasmissione di utili informazioni, ma allo sviluppo nell’individuo di competenze /esperienze nel quotidiano.
Vorrei ancora prendere in considerazione il significato della parola globalizzazione nell’attuale deformazione (intesa come continua trasformazione) sociale ? Ulrich Beck in un suo saggio offre una bozza di definizione presentando la globalizzazione come “l’evidente perdita di confini dell’agire quotidiano nelle diverse dimensioni dell’economia, dell’informazione, dell’ecologia, della tecnica, dei conflitti transculturali e della società civile […] difficile da afferrare, ma che trasforma radicalmente la vita quotidiana, con una forza ben percepibile, costringendo tutti ad adeguarsi, a trovare identità e risposte” .
Questa caratteristica deve essere presa in considerazione anche in campo di una new company, dove è possibile favorire la percezione, l’analisi e la comprensione dei cambiamenti da parte di una “società aggressiva” a livello comunicativo, al fine di diventare cittadini consapevoli e responsabili nei confronti di sé e della comunità in cui si interagisce: nella live society cresce il valore delle comunità; e il tessuto di relazioni e di collaborazioni cresce a dismisura, arricchendo scambi continui di relazioni.
Il nostro modo di vivere, di pensare, di comportarsi sono cambiati, si sono evoluti, ed è per questo motivo il cittadino deve considerarsi fruitore di una T.A.S.C.A che faciliti ed integri gli attori di oggi a 360°, qualsiasi sia la sua età anagrafica, riducendo sensibilmente l’attuale momento di transizione comunicativo che oggi ci circonda sfruttando ciò che si percepisce: capire la rete, saperla usare bene, navigarla con padronanza e abilità significa oggi ritrovare le radici della natura umana che si sta evolvendo in modo naturale attraverso la rete, attraverso l’internet fornendo la possibilità tutta nuova di coltivare la diversità, di scoprire culture diverse, e al tempo stesso ricercare interessi comuni che superano i confini e le distanze in una T.A.S.C.A. globalizzata senza confini.
Sicuramente oggi il significato della parola comunicazione è cambiato moltissimo grazie alla diffusione di nuovi strumenti e tecniche; precedentemente nel corso di secoli si era passati dalle comunicazioni orali da persona a persona e da generazione a generazione all’invenzione della scrittura, del carattere stampato, del telefono fisso e mobile, del computer e internet portando l’uomo in un mondo inedito, virtuale dove si iniziano a creare nuovi percorsi di socializzazione che si accavallano alla vita pubblica reale: quello che notiamo di più parlando di comunicazione e del suo effetto sociale/mediatico e che tutto quello che oggi ci “attraversa” attua una more direct communication and artificial rispetto a quella del passato eludendo quel fattore di esperienza condivisa e umanizzata che forse, anche se inconsciamente ci tranquillizzava di più.
Approfondire la parola “comunicazione” significa analizzare molteplici aree tematiche: dalla gestione delle attività di comunicazione alle nuove frontiere della comunicazione pubblica come i nuovi ruoli di internet nell’elaborazione, nelle trasmissioni, alle strategie lavorative. Nell’attuale società bisogna rispondere all’esigenza di integrare i percorsi formativi e professionali del personale impegnato nelle attività di comunicazione pubblica e istituzionale al fine di migliorare l’efficacia e l’efficienza di ogni attore coinvolto in questo strategico ruolo comunicazionale. Tutti cambiamenti che formano e indirizzano a macroprocessi che ci riconducono a spirali comunicazionali del passato, del presente, della nostra quotidianità.
Non basta solamente teorizzare, ma si ha bisogno di nuovi processi, di prodotti, di ideazioni di stili che confluiscano delle pratiche di vita quotidiana sempre più “pregiata e performante dove si incontrano una smisurata quantità di teste pensanti”: modernità, post-modernità, società, metropoli, industria culturale, nuovi e vecchi media, nuovi e vecchi linguaggi rappresentano quel passo obbligato per far interagire società aperte e multietniche dove sempre più spesso siamo chiamati a interagire e a lavorare con persone che utilizzano mezzi tecnologici sempre più sofisticati.
La società, quindi, sta diventando sempre più multiculturale e globale; le differenze legate alla diversità di razza, cultura, religione ma anche status economico e sociale che fino a qualche anno fa erano viste come “svantaggio” diventano ricchezza e pertanto anche l’educazione e la formazione devono essere rivolte alla valorizzazione che caratterizza la società post-industriale. I contesti formativi oggi sono più che mai coinvolti nel processo di trasformazione messo in atto dalla introduzione delle nuove tecnologie basate sul computer.
Essa infatti deve formare gli individui affinché siano in grado di affrontare ciò che la società in continua evoluzione offre loro. Sono molti i fattori che influenzano i momenti comunicativi e di conseguenza i momenti cognitivi dell’individuo inserito in un contesto sociale.
I media generalisti come la televisione, il cinema, la radio, in grado di raggiungere un pubblico vasto ed eterogeneo sono stati affiancati, integrati da quelle tecnologie come il cellulare, la TV digitale, Internet, che garantiscono e offrono un potere mediatico fortissimo fornendo continui rielaborazioni e raccordi dei messaggi legati indissolubilmente da qualcosa di personale, indipendente da ogni elemento visibilmente esteriore come la classe sociale, la religione, la ricchezza, il sesso, l’intelligenza: questo legame peculiare, nel nostro caso, va inteso come la metafora di un linguaggio sempre più ricercato e persuasivo tra i gli attori presenti.
Il processo comunicativo ha una natura irreversibile, vale a dire che nei rapporti interpersonali, le persone coinvolte si influenzano reciprocamente con il personale cambiamento e le TIC: